Un non negozio basato unicamente sulla filosofia del recupero e del riutilizzo.
Si trova a Bolzano in via Rovigo 22/a ed è nato grazie alla volontà di un gruppo di volontari che non ricevono compenso e chiedono solo una libera offerta facoltativa per coprire le spese fisse del negozio o di lasciare - se si vuole - qualcosa in cambio.
Ma cosa sono esattamente i freeshop e dove nascono?
Un freeshop è un negozio di oggetti di seconda mano dove tutti i prodotti sono gratis. Le prime esperienze nascono in Austria (a Vienna ce ne sono due), in Olanda e in Belgio sull'onda delle cosiddette transition town - città di transizione.
Obiettivo dei freeeshop non è quello di combattere la povertà, ma il consumismo, la tendenza a disfarsi degli oggetti che non servono più gettandoli nel cestino, senza pensare che anziché diventare rifiuti, con i pesanti costi di smaltimento che ne conseguono, potrebbero ancora servire a qualcuno, che eviterebbe così di acquistarli, sprecando danaro.
Sul sito di Kostnik (in tedesco significa "costa niente") - il primo freeshop di Innsbruck nato nel marzo del 2007 - si legge: " I freeshop intendono contrastare la società dei consumi e la società usa e getta e sostenere un approccio più cosciente con le risorse".
Valentina Callovi, una dei due italiani che gestisce Kostnix dice: “A noi non importa che chi prenda gli oggetti sia in uno stato di bisogno assoluto, che sia povero, può anche essere ricchissimo l’importante è che quello che ha preso gli serva davvero, o gli piaccia” ed inoltre aggiunge: “Perché lavorare 40 ore a settimana per acquistare scarpe firmate, quando si può averle gratis, lavorando meno e godendo di una quantità maggiore di tempo libero?” .